Dopo anni di contrazione tra il 2021 e il 2023, il 2024 si chiude con un netto aumento della domanda di mutui da parte delle famiglie italiane. Secondo i dati del Sistema di Informazioni Creditizie EURISC, l’incremento medio annuale è stato del 12,1%, con un’accelerazione particolarmente marcata negli ultimi mesi dell’anno. A novembre 2024, le richieste di mutuo hanno registrato un picco del +30% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, mentre a dicembre si è registrato un aumento del 25,4%, posizionando questo mese come il terzo più performante dell’anno.
Il calo dei tassi e il boom delle surroghe
Tra i principali fattori che hanno sostenuto questa ripresa c’è il calo dei tassi di interesse, soprattutto quelli fissi, favorito dai tagli operati dalla Banca Centrale Europea nel corso del 2024. Questo contesto ha spinto molte famiglie a scegliere la surroga del mutuo, un’operazione che permette di trasferire il finanziamento presso un altro istituto di credito per ottenere condizioni più favorevoli.
Il ricorso alle surroghe è cresciuto del 19,5% nei primi nove mesi del 2024, mentre l’erogazione di nuovi mutui ha registrato una lieve contrazione del 4,1%. La possibilità di ridurre i costi delle rate ha rappresentato un’opportunità importante per le famiglie che, negli anni passati, avevano stipulato mutui a tasso variabile in un contesto di rialzi dei tassi.
Importi richiesti e tendenze del mercato
Nel 2024, l’importo medio richiesto per i mutui è cresciuto del 2,5%, raggiungendo i 148.305 euro. A dicembre, questo dato ha toccato un ulteriore picco, con una media di 154.021 euro per mutuo richiesto. La fascia di importo più richiesta continua a essere quella compresa tra i 100.000 e i 150.000 euro, rappresentando il 30,6% delle richieste complessive, seguita da quella tra 150.000 e 300.000 euro (28,5%).
Per quanto riguarda i piani di rimborso, oltre l’80% delle famiglie opta per durate superiori ai 15 anni, con l’obiettivo di contenere l’impatto delle rate sui bilanci mensili. Sul fronte demografico, i principali richiedenti appartengono alla fascia di età compresa tra i 25 e i 44 anni (oltre il 50%), seguiti da chi ha un’età tra i 45 e i 64 anni (32,6%).
Prospettive per il 2025
Secondo Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, il 2025 potrebbe vedere un’ulteriore crescita della domanda di mutui, grazie al progressivo calo dei tassi di interesse e al miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie italiane. “Ci aspettiamo un aumento dei flussi di mutui per l’acquisto di abitazioni, accompagnato da una crescita delle consistenze complessive,” ha dichiarato Capecchi.
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