Gli effetti del taglio dei tassi BCE: ecco di quanto scenderanno le rate dei mutui

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La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di ridurre ulteriormente il costo del denaro ha portato sollievo a milioni di famiglie europee che hanno contratto mutui, soprattutto quelli a tasso variabile. Dopo una prima riduzione a giugno, il 12 settembre la BCE ha tagliato nuovamente i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui rifinanziamenti dal 4,25% al 3,65%. Questa riduzione è il risultato sia del taglio diretto del costo del denaro che di un aggiustamento tecnico di 35 punti base, già annunciato a marzo.

Effetti sui mutui a tasso variabile

I mutui a tasso variabile, che sono direttamente legati all’andamento dell’Euribor, sono i primi a beneficiare di questa riduzione. Con l’Euribor a 3 mesi già in calo al 3,469% a settembre, rispetto al 3,782% di giugno, la riduzione del tasso BCE influirà direttamente sulle rate mensili. Secondo le previsioni, entro la fine del 2024, un mutuatario medio potrebbe vedere una riduzione della rata di circa 38 euro, con prospettive di ulteriori riduzioni nel 2025 fino a un massimo di 85 euro in meno rispetto ai livelli attuali.

Simulazione di una nuova rata

Facciamo un esempio concreto. Mutuo di 126.000 euro, con una durata di 25 anni e un Loan to Value (LTV) del 70%. Prima del taglio dei tassi, con un tasso al 4,25%, la rata mensile era di 733 euro. Dopo la riduzione della BCE, il tasso scende al 3,65%, portando la rata a 703 euro, con un risparmio di circa 18 euro mensili. Entro la fine del 2024, la rata potrebbe ulteriormente calare a 683 euro, offrendo un risparmio totale di 38 euro rispetto al livello iniziale.

Effetti sui mutui a tasso fisso

Anche per i nuovi mutui a tasso fisso si registrano miglioramenti, grazie alla riduzione dell’Eurirs (l’indice di riferimento per i tassi fissi) che si è assestato al 2,30% a settembre. Attualmente, i mutui a tasso fisso possono risultare più convenienti rispetto a quelli variabili, con tassi TAN che partono dal 2,41% e rate mensili attorno ai 560 euro per un mutuo di 126.000 euro. Al contrario, i mutui a tasso variabile presentano una rata di circa 661 euro, se legati a un Euribor a 3 mesi con spread dello 0,50%.

Prospettive future e consigli per i mutuatari

Guardando al futuro, i mercati prevedono nuovi tagli ai tassi da parte della BCE, con ulteriori riduzioni possibili a dicembre 2024 e nel corso del 2025. Questo rende particolarmente interessante per i mutuatari valutare alcune opzioni.

Surroga del mutuo – Con i tassi fissi attualmente più favorevoli, chi ha un mutuo a tasso variabile potrebbe valutare di passare al tasso fisso per ottenere maggiore stabilità sulle rate.

Rinegoziazione – Approfittare del momento per rinegoziare il mutuo con la propria banca, cercando condizioni più vantaggiose.

Monitoraggio dei tassi – Tenere sotto controllo l’andamento dei tassi per cogliere eventuali ulteriori opportunità di risparmio.

Un’opportunità concreta per alleggerire il peso delle rate dei mutui

Il taglio dei tassi BCE offre un’opportunità concreta per alleggerire il peso delle rate dei mutui, soprattutto per chi ha scelto un tasso variabile.

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