La sfida del recruiting per gli Agenti in Attività Finanziaria: tra contratti a tempo indeterminato e reti stabili

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Negli ultimi anni, l’attività di recruiting è diventata una sfida crescente per gli agenti in attività finanziaria, spingendo molte aziende a rivedere le proprie strategie di assunzione e di gestione della forza lavoro. Questo fenomeno è ben illustrato dall’indagine dell’ufficio studi dell’Organismo agenti e mediatori (Oam), in collaborazione con Prometeia, contenuta nel rapporto “Agenti e mediatori in Italia: posizionamento e traiettorie evolutive”.

Difficoltà nel Recruiting: una sfida per tutti

L’indagine ha coinvolto 15 agenti persone giuridiche, suddivisi equamente tra grandi, medie e piccole dimensioni, per un totale di circa 1.000 collaboratori, rappresentando circa il 12% del totale dei collaboratori attivi nel settore. Il sondaggio ha evidenziato che molte società trovano complesso reclutare nuovi collaboratori, sia per espandere la rete commerciale sia per sostituire risorse uscite dall’azienda.

Le principali difficoltà nel recruiting sono attribuibili a tre ragioni principali:

Scarsa attrattività per i giovani: I compensi iniziali contenuti e le difficoltà nel sostenere i costi di avvio della professione rendono la carriera di agente finanziario poco attraente per i giovani.

Vincoli contrattuali onerosi: I collaboratori già in attività presso altri agenti sono spesso vincolati da contratti particolarmente onerosi, rendendo difficile il loro trasferimento ad altre società.

Differenze culturali aziendali: I soggetti provenienti da altre realtà aziendali spesso trovano difficoltà ad adattarsi alla cultura aziendale della nuova destinazione.

Strategie di risposta

Di fronte a queste sfide, le aziende stanno adottando diverse strategie per mantenere e, quando possibile, espandere la propria rete di collaboratori. Due approcci principali emergono dall’indagine:

Contratti a tempo indeterminato: Alcuni agenti prediligono l’assunzione dei collaboratori con contratti a tempo indeterminato per garantire rapporti di lungo termine e ridurre i tassi di turnover. Questa strategia mira a creare un forte legame di fedeltà all’interno dell’azienda, assicurando stabilità e continuità.

Stabilizzazione della rete: Altre aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni, prevedono di mantenere invariato il numero dei propri collaboratori nel prossimo decennio. Questa scelta riflette una valutazione pragmatica delle difficoltà di recruiting e un’attenzione alla stabilità operativa.

Prospettive future

Le prospettive future variano significativamente tra gli agenti intervistati. Il 60% degli agenti in attività finanziaria punta ad espandere la propria rete di collaboratori nel prossimo decennio. Tuttavia, un 33% ritiene che il numero dei propri collaboratori rimarrà invariato, mentre il 7% prevede una diminuzione.

Un’analisi più dettagliata delle previsioni per i prossimi dieci anni rivela ulteriori sfumature:

Grandi aziende: Quasi tutte le società di grandi dimensioni dichiarano di voler crescere. Queste aziende hanno maggiori risorse per investire nel recruiting e nella formazione, rendendole più ottimiste rispetto alla crescita futura.

Medie aziende: Quattro su cinque società di medie dimensioni prevedono di mantenere invariata la propria rete di collaboratori. Questa scelta riflette un approccio più conservativo e una valutazione attenta delle risorse disponibili.

Piccole aziende: Due su cinque società di piccole dimensioni affermano che manterranno invariato o ridurranno il numero dei propri collaboratori. Le piccole aziende spesso affrontano maggiori difficoltà nel recruiting e preferiscono concentrarsi sulla stabilità piuttosto che sulla crescita.

Un periodo di trasformazione e sfide per il recruiting

L’attività di recruiting nel settore finanziario sta attraversando un periodo di trasformazione e sfide significative. Le difficoltà nel trovare nuovi collaboratori, sia neofiti che provenienti da altre realtà aziendali, hanno spinto molte aziende a rivedere le proprie strategie di gestione della forza lavoro. Mentre alcune aziende puntano sui contratti a tempo indeterminato per garantire stabilità e ridurre il turnover, altre prevedono di mantenere invariata la propria rete di collaboratori nel prossimo decennio.

Il futuro del recruiting nel settore finanziario dipenderà dalla capacità delle aziende di adattarsi a queste sfide, sviluppando strategie innovative per attrarre e mantenere i talenti. La formazione continua, l’offerta di incentivi adeguati e la creazione di un ambiente di lavoro attraente saranno elementi chiave per affrontare con successo le difficoltà del recruiting e garantire la crescita e la stabilità delle reti di collaboratori.

In un mercato in continua evoluzione, la capacità di attrarre e mantenere talenti qualificati sarà determinante per il successo delle aziende finanziarie. Le strategie adottate oggi influenzeranno profondamente le traiettorie future del settore, delineando un panorama in cui l’attenzione alla gestione della forza lavoro sarà più cruciale che mai.

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