Mutui, segnali di ripresa nel 2025: domanda in crescita e importi più alti

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Il mercato del credito immobiliare italiano dà finalmente segnali concreti di ripresa. Nei primi tre mesi del 2025, secondo quanto rilevato dal Barometro CRIF, le richieste di mutui da parte delle famiglie sono aumentate del 22,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato significativo, che conferma la tendenza positiva già avviata nel corso del 2024 e consolidata da un marzo in crescita del 20,5%.

BCE protagonista della svolta: il taglio dei tassi spinge la domanda

A incidere in maniera decisiva su questa inversione di tendenza è stata la politica monetaria della Banca Centrale Europea. Dopo mesi di rialzi e incertezza, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha avviato un ciclo di riduzione dei tassi d’interesse, che si è tradotto in un alleggerimento delle rate sui nuovi mutui. Il segnale atteso da tempo ha riacceso la fiducia tra i potenziali mutuatari, incentivando sia nuove richieste sia operazioni di surroga.

Surroghe in crescita, nuovi mutui ancora lenti

Nel 2024 le surroghe – ovvero il trasferimento del mutuo presso un’altra banca per ottenere condizioni più favorevoli – sono aumentate del 19,6%, segno che i consumatori si dimostrano sempre più attenti a ottimizzare i propri costi finanziari. Meno brillante invece il dato relativo ai nuovi mutui effettivamente erogati, cresciuti solo dell’1,1% nello stesso anno. Una dinamica che evidenzia un ritardo nella trasmissione della politica monetaria alla concreta operatività del sistema bancario.

Cresce l’importo medio: oltre 150.000 euro

Accanto al numero delle richieste, cresce anche l’importo medio dei mutui, che nel primo trimestre del 2025 ha raggiunto i 150.732 euro – il valore più elevato dell’ultimo decennio, in aumento del 4,5% su base annua. Un dato che riflette l’effetto congiunto dell’inflazione sui prezzi immobiliari e della maggiore disponibilità di piani di ammortamento più lunghi e sostenibili.

A titolo di confronto, nel 2015 l’importo medio si attestava poco sopra i 124.000 euro: un salto di oltre 26.000 euro in dieci anni.

Le fasce più richieste: tra i 100.000 e i 150.000 euro

Secondo CRIF, la fascia di importo più richiesta nel primo trimestre del 2025 è quella tra i 100.000 e i 150.000 euro, che rappresenta il 31,1% del totale, una quota sostanzialmente stabile rispetto al 2024. Questa fascia è tipica degli acquisti di prima casa nelle aree urbane medio-grandi. Più contenute, ma comunque rilevanti, le richieste sotto i 100.000 euro – diffuse in aree a bassa pressione immobiliare – e quelle oltre i 200.000 euro, legate soprattutto al mercato delle grandi città e delle zone a redditività più alta.

Mutui e fiducia: uno sguardo al futuro

La ripresa della domanda di mutui è un segnale incoraggiante non solo per il settore immobiliare, ma anche per il clima economico generale. Dopo anni segnati da incertezza, inflazione e rialzo dei tassi, le famiglie italiane tornano a pianificare investimenti di medio-lungo periodo, spia di una rinnovata fiducia nel futuro.

Resta da comprendere se questo trend positivo sia destinato a consolidarsi nel tempo. I prossimi mesi saranno decisivi, con l’evoluzione del mercato del lavoro, dei salari reali e dei prezzi al consumo a fare da bussola. Al tempo stesso, sarà fondamentale seguire le prossime mosse della BCE: se il percorso di riduzione dei tassi proseguirà, il credito al consumo e i mutui potrebbero vivere una nuova stagione di espansione.

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